Ci siamo iscritti a un corso di ballo! Per quanto questa possa Non sembrare una notizia, in realtà per noi vuol dire tantissimo. Quando eravamo piccoli andare a ballare era un incubo. O almeno, lo era per me, Margherita. Perché ogni volta che si finiva in balera, a una festa o in ogni luogo in cui ci fosse musica, Damiano iniziava a ballare (e fin qui tutto bene).
Il fatto è che Damiano ha sempre avuto un modo particolare di muoversi: lui attraversava la sala a grandi passi molleggiando sulle ginocchia e scuotendo velocemente le mani (quello che ad oggi si chiama “stimming”). E piano piano dietro di lui si formava una fila di persone, ragazzini e adulti, che lo imitavano e prendevano in giro. Damiano non se ne rendeva conto e continuava a essere felice, ma io da fuori assistevo a queste scene impietose e dentro di me mi ripromettevo di non ballare mai, perché ballare (nella mia testa) equivaleva a farsi prendere in giro.
In questi anni abbiamo iniziato a superare molti nostri limiti, le paure e i pregiudizi e finalmente anche noi abbiamo deciso di vivere una cosa così naturale (il desiderio di muoversi a tempo di musica) pensando solo al bello di ciò che ne può venire.
E quindi… balliamo!
(Grazie a Davide Manfroni per la bellissima foto ) P.S. Sostienici e scopri la nostra storia (infanzia compresa!) leggendo e acquistando il nostro libro "Mia sorella mi rompe le balle - una storia di autismo normale", in libreria, store online e su Kindle Unlimited l'ebook è Gratis! https://amzn.to/3lAZt5S
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